giovedì 14 marzo 2013

La dura vita di un tirocinante farmacista




Essendomi laureata, con sommo ritardo in CTF (che, per i non addetti ai lavori, sta per Chimica e Tecnologia Farmaceutiche) con il vecchio ordinamento mi tocca fare il tirocinio post laurea (il nuovo ordinamento prevede il tirocinio pre-laurea come è sempre stato per i farmacisti.. una cosa buona l’hanno fatta con la riforma)...'na angoscia senza limiti... Sei mesi di lavoro non pagata, poi esame di stato ed iscrizione all’ordine, ovvero nisba lavoro almeno fino a settembre 2013. Ma vabbè fa parte del gioco per cui ci sto. Così a Novembre 2012 inizio l'avventura fiduciosa e volenterosa di imparare. Ma in Italia, si sa che non tutto è semplice, non ci sono regole ma solo consuetudini non scritte.Con mio sommo stupore, (ma perché mi stupisco ancora?) scopro di non essere ne carne ne pesce... di nuovo. Già perchè gli ultimi anni all'Università li ho passati in una specie di purgatorio, in cui l'amministrazione e i professori sembravano essersi dimenticati dell'esistenza di noi iscritti all'ordinamento pre-riforma (che, ironicamente ha mantenuto la vecchia dicitura di NNO ovvero nuovissimo ordinamento...insomma un po' 'na presa per i fondelli). Stupidamente, credevo di essermi sdoganata da questa situazione ed invece no... perchè ovviamente ora, come già detto, il tirocinio anche i cittieffini lo fanno durante il corso di laurea e quindi i laureati in CTF che devono fare ancora il tirocinio sono praticamente mosche bianche. Penserete che sicuramente sia l'Università sia l'Ordine professionale abbiano pensato a tale eventualità... MANACO PER IL CAVOLO. Praticamente ho solo cambiato girone: da quello dei "laureandi dimenticati" a quello dei "tirocinanti laureati dimenticati". Armata di coraggio e santa pazienza, mi cerco la Farmacia ospitante, ovviamente tenendo conto che ho una bambina di 1anno e mezzo che va sì all'Asilo Nido (privato, perchè al comunale non la prendono, in quanto figlia di madre disoccupata e qui ci sarebbe da aprire tutto un capitolo in merito ma lasciamo perdere...magari se ne riparla poi), ma esce alle 13 (fino alle 16 so 390 €... troppo per lo stipendio del marito); comunque sono "fortunata" (le virgolette ve le spiego dopo), perchè la trovo e proprio a due passi da casa e, cosa ancor più importante, dall'asilo di Giulietta. Ingenuamente penso che la titolare della stessa in quanto Farmacista iscritta all'Ordine, sappia più o meno come devo fare ed invece no... mi rispedisce alla segreteria della Facoltà dove mi ritrovo a discutere con la simpaticisssssssima segretaria che per tanti anni mi ha dato sempre le stesse informazioni errate. EDDAI!!! Cambio girone ma non torture!!! Comunque, sorvolando sulle pratiche burocratiche ed i vari "avanti ed indietro" tra segreteria e farmacia, alla fine riesco a consegnare la domanda di inizio tirocinio, corredata da fax all'ordine e alla ASL, e alla fine di Novembre comincio il fantomatico TIROCINIO PROFESSIONALE, munita di fantastico Diario di Tirocinio (un quadreno in bianco -manco una righetta o un quadrettino- da scrivere a mano!!!! perchè sembra che all'Ordine non conoscano word). 
Archiviate le pratiche formali, mi presento volenterosa la prima mattina nella Farmacia Ospitante, munita del favoloso quaderno, di camice bianco, penna e tanta buona volontà di imparare. 
La doccia fredda è arrivata nelle vesti di una ex-collega di facoltà: "MA COME TI è SALTATO IN MENTE....vabbè, io me ne lavo le mani"... nel giro di pochi minuti scopro nell'ordine:
1.La titolare non ha informato nessuno del mio arrivo.
2.La sopracitata non compare prima delle 11.30 (comodina lei)
3. sono dotata di super poteri: sono invisibile.
L'invisibilità è stato più o meno il leitmotiv della prima settimana... ma anche della seconda....a pensarci bene è il leitmotiv del mio tirocinio in genere... sigh.
Forse qualcun'altro se ne sarebbe andato dopo la prima settimana, ma chi mi conosce sà che sono caparbia, testarda e anche sì un pò stronzetta... mi piace capire le cose... e le ho capite...
La questione è più o meno questa: in quanto non iscritta all'ordine professionale non posso "spedire" le ricette  , ovvero consegnare i medicinali dietro presentazione di ricetta medica, e questo mi sembra più che giusto. Mi si dice però che mi devo "impratichire" con la cassettiera... un buon modo sarebbe andare dietro al magazziniere, dargli una mano, suggerimento arrivatomi da più amici farmacisti navigati... bene ma che fai quando il magazziniere in questione ti dice "no, no per carità, io ho il mio ritmo, dovrei spiegarti tutto..."? Per intercessione della titolare mi viene consentito per un breve periodo di ritirare le ricette, preparare i farmaci e consegnarle al farmacista per il controllo e il pagamento, ovvero fare la galloppina intanto che loro chiacchierano amenamente con il cliente, rifilandogli a seconda dei casi fermenti lattici, Acqua di Mare per il lavaggio delle cavità nasali affette da congestione, tisane drenanti, fiori di Bach ecc ecc. In pochi giorni acquisisco una buona manualità nell'aprire i cassetti senza provocare traumi cranici o rompere una gamba ai colleghi e nel trovare i farmaci giusti nella cassettiera (bhè...è facile quando i farmaci sono messi in ordine alfabetico, divisi per compresse, fiale, buste e sciroppi...magari aiuterebbe se il magazziniere di cui sopra non mischiasse i dosaggi però non si può far tutto al "suo ritmo")... forse troppa manualità... perchè in breve gli ormoni post-partum, quelli da sindrome premestruale e quelli premenopausa insorgono... e parte la "fase mobbing" caratterizzata da "faccio io", "non preoccuparti, faccio sola", "dai a me" e dalla parola d'ordine "non fraternizzare con il nemico" (?!?!?). D'improvviso divento perfino incapace di contare le ricette in gruppi da cento. Mi trovo un angoletto nel magazzino, ma sono comunque ingombrante, perchè ogni tanto respiro... Qualcuno potrebbe chiedersi "Ma la titolare in tutto ciò?" Bhè dopo un mesetto di sta storia s'è resa conto che qualcosa non andava... e mi ha affidato alla sola dottoressa compassionevole (che però fa due mattine a settimane) la quale mi ha preso sotto la sua ala protettrice e mi ha aperto gli occhi su i reali motivi del mobbing... quali? protesta contro la titolare, che non paga o se paga paga tardi, per lo più assenteista al lavoro, protesta per la carenza di personale (....???? sono 14 Dottori!!!! a volte dietro al banco sono in 5!!! per non contare i 2 magazzinieri- uno per la mattina uno per il pomeriggio-le 4 consulenti di Cosmesi, le 2 estetiste e l'addetta all'infanzia/prodotti celiaci che può dare i medicinali, senza essere laureata...vabbè prima o poi questa incongruenza me la spiegano), per i turni ecc ecc ecc... 
La mia sponsor mi ha spiegato un pò di cose anche relative alla professione, mi permette di assisterla e di usare il computer con la sua password... per due mattine a settimane imparo a fare la farmacista, nel resto della settimana... bhè... vegeto o rimango a casa a studiare o a fare la mamma, e quest'ultima cosa mi dà un'immensa soddisfazione! 
PER GLI ADDETTI AI LAVORI (leggasi: gli amici farmacisti navigati): vi chiederete se faccio qualcosa nel laboratorio galenico... ebbene sì! scapsulo il Vetoryl per il mio cane... per il resto credo che la mia domanda sulle soluzioni idroalcoliche e la contrazione di volume mi abbia precluso le porte del laboratorio per ora... 


1 commento:

  1. va beh per me è un po' un riassunto delle puntate precedenti, cmq la morale della favola é: per fortuna c'è Giulietta! :)

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